29 marzo 2011

Simply Biagio 6.0

Serata a casa, la prima da...un bel po' di tempo effettivamente.
Ho rimesso apposto il blog. Il nuovo layout che avevo provato ad usare si vedeva male.
Mi sono limitato ad aggiustare qualche immagine che avevo già creato sul modello vecchio e...voila.

Cosa aspettarsi da Simply Biagio 6?
Secondo voi?

Ah sì, visualizzazione ottimale per risoluzioni superiori a 1280 x 1024 e con Firefox 3.6 o superiori.

27 marzo 2011

Libro Bianco

Quante sono le pagine che vi hanno fatto tremare? Quali parole sono passate dalla carta per tatuarsi sulla vostra pelle? Cosa si legge sulle mie mani, sul mio naso?
Sono curioso. Che le ricordi o meno le incisioni che ci sono qui, le mie...le ho già assaporate. No no...la mia curiosità è rivolta verso le vostre. Non sono un bravo lettore...non quanto magari ci tengo ad apparire o quanto forse qualcuno mi ritiene tale. Qualche libretto l'ho sfogliato sì: ho sfilato la copertina colorata e non mi sono limitato alle figure...Probabilmente questo è già molto di più di quanto diversi altri facciano. Ma non basta.
Ci sono tomi che non riesco neppure ad aprire...figuriamoci a leggerli. Pagine fitte fitte di caratteri bizzarri, lettere che si confondono e non sembrano mai due volte comporre le stesse sentenze. Già è tremendamente arduo aprire una pagina a caso e sforzarsi di capire la trama, le avventure passate, ridare un senso logico ai capitoli, immaginate poi che casino sia se neppure la lingua usata non sia la vostra. Un dramma. Il titolo poi...uff. Mi viene da pensare che forse dovrei imparare un po' di Braille.
Pagine scritte coll'inchiostro simpatico, che di simpatico - diciamocelo sinceramente - non ha niente, dove prima avevi giurato di aver decifrato un periodo, adesso, sotto il calore dei polpastrelli che scorrono tra le righe nel tentativo di fermare parole sfuggenti, è comparso un sinistro "NON" che cambia completamente il senso della frase (che già avevi faticato ad afferrare).
Mi chiedo se anche le mie pagine siano tanto enigmatiche. Non che siano poi molti quelli che si sono presi la briga di presentarsi in biblio a chiedere una copia...Nè che dal canto mio mi sia mai fatto trovare molto spesso sullo scaffale ad aspettare qualche curioso passante. Forse non so davvero come lasciare che qualcuno veda tutto ciò che è nero su bianco: mi sforzo troppo di puntare il dito verso quelle 3 cose che piacciono a me.
Poco, ma pochino davvero, ho pensato a me stesso come un libro bianco...Figuriamoci lasciare che qualcuno potesse scriverci. Troppo spesso invece ho preteso carta immacolata su cui lasciare impronte di marmellata. (Lo so state pensando "Ma che dolce quest'ammisione di colpa, questo pentimento agli occhi di tutti!!!" diciamo verde=ironico) No, è che a dire il vero, dovrei rimettermi un po' sui libri...ristudiare, riperdere altri decimi di vista e ore di sole. Se voglio capire è inevitabile. il linguaggio non può essere svilito, non può essere ignorato o dimenticato. Perchè vedete il linguaggio, l'uso delle parole, ha a che fare col pensiero. Se noi non insegnamo e non impariamo a dirle, le cose non sappiamo neppure farle capire...o ancora peggio, comprenderle. E allora finiremo davvero per essere degli scimmioni che si limitano al cartone e alla plastica senza sentire il leggero solletico della cellulosa sotto l'indice...Mai nessuno avrebbe scelto le parole giuste, quelle che poi sono risalite lungo l'indice dalla carta per fermarsi sul tuo modo di sorridere o di piangere. Mai nessuno avrebbe pescato quella combinazione di sillabe che poi oggi tu puoi usare per dare una forma al tuo colore.
(e poi chissà, a forza di scorrere e riscorrere le righe, magari il "NON" scompare...oppure ne compare un altro accanto: si sa, doppia negazione afferma. Oppure un semplice NON E' DETTO, o ancora un FORSE. I forse sono i più tremendi però, quelli sì che sono difficili da fermare sulle pagine, ed è inutile premere più forte col dito, non puoi che fidarti della tua prima impressione)

25 marzo 2011

Perso lungo la strada A.

Sto rileggendo i vecchi discorsi, le vecchie idee, il vecchio modo di essere, di fare, forse addirittura di pensare. Perchè chiedete voi? Beh credo sia per cercare risposte a quesiti di oggi, punti interrogativi nuovi, davanti ai quali sto decisamente perdendo la bussola (nonchè ore di studio, la dignità e soprattutto il sorriso). Conversazioni nate dal nulla sulla scia di un paio di begli occhi e che in parte avevano già un testo scritto, qui dentro nella mia testa, nel mio tempio dell'egocentrismo più sfrenato, SimplyBiagio. Rileggo e rispolvero parole che in buona parte non sento più mie. In fondo questo credo sia un bene. E' l'ulteriore conferma del cambiamento, o meglio dell'evoluzione...Chissà forse ho davvero messo pesi sui due bracci della bilancia tali da far agitare meno l'ago, oscillazioni più calme. Non ho bisogno di conferme, non su quello che è stato il mio viaggio...Mi chiedo solo se in questo pozzo di monologhi sul mio mondo, su quello che è stato c'era qualcosa che potesse aiutarmi a sciogliere questo enigma. Ci sono molte cose che avrei voluto dire, nonostante sia io ad aver detto "adesso basta chiacchiere"...Così tante che mi chiedo se in fondo non sia proprio io quello che in realtà non cerca altro che comprensione.

Qualcuna è qui.
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Il problema sono sempre e solo io? Il centro di tutto deve essere sempre me stesso? E' solo egoismo quello che mi muove? Bah può essere...a questo punto tutto può essere. Però io il mondo lo vivo filtrato attraverso questi occhi, queste orecchie...Non posso capire te se non passando attraverso di me. E no, non è facile.

24 marzo 2011

Rue de Cascades

Il flusso morde via la pietra, abbandona la pozza e riprende a scendere. Si fa strada tra certezze e dubbi, fra brividi e paure. Nel quarzo affilato si scava il nuovo letto sulla scia della speranza, scommettendo che una speranza, in fondo, ci sia. Laggiù sulla sponda di marmo bianco combatte, graffia e scalfisce. Dall'altra parte si apre una ferita, sgorga una nuova sorgente di lacrime felici che si gettano nel fiume desiderato.
Non più due rivoli paralleli, ma affluenti del medesimo corso. Gocce di vita prede delle onde che si confondono e si riconoscono nel riflesso dell'altra.
Vedo gli occhi del cacciatore d'oro impolverato che si alzano al cielo per lo splendore dei sassi sul fondo del setaccio, gioielli di sorridente giallo prodotti dalle acque adesso aurifere.
Non puoi costruire un argine granitico che contenga la marea di pensieri nè la diga che arresti il vortice di parole confuse o strozzate, fermate sulle labbra dal tuo sorriso.

22 marzo 2011

Human

Ho l'amaro in bocca.

La fortuna sorride radiosa nel cielo e il Destino guida il mio braccio sicuro, senza dubbio sulla strada del bene, del giusto...per me. Ci sono voluti anni a colmare il vuoto che ci separa, a costruire la scala che porta a Te, assi inchiodate con giunti arrugginiti, recuperate dalla spuma del mare che trascina via tutto. Ma là in cima mi perdo in Te e non tremo, non piango, non sospiro. Libero dal morso del serpente nero che avvelena il mondo io non sono altro che ciò che Tu fai, ciò che Tu muovi.

Peccatore sono allora nello sputare sulla tua giustizia e bontà.

Perchè ancora una volta volgo sguardo in basso? Mai i pioli hanno smesso di cigolare sotto i piedi, ma mai io ho voluto discenderli...

Ancora a Te mi affido, fammi ancora Tuo strumento.