4 luglio 2012

Lo sapete come ci si sente quando torna a scorrere il sangue caldo nelle vene che non più di due mesi fa avresti giurato secche?
E quando la pelle si distorce ancora, tira e si piega, si solleva a mostrare l'avorio di denti che non vedevi più ammiccare dallo specchio da non ricordo più quanto tempo?
E che dire del ridere chiassosamente, da soli, davanti al niente che non sia un frutto malato - ma felice - della tua mente?
La risposta è: ci si sente bene.

Nel viaggio infinito alla scoperta del numero di cazzate che l'individuo non affetto da vizio di mente riconosciuto può compiere rimanendo tale - da qualcuno chiamato gioventù o vita - ho finalmente ritrovato il buon umore e la forza necessari a commettere un altro milione di errori. Perdonate la malcelata soddisfazione con cui riporto questa insulsa notizia, se così la si può definire, ma stasera sono contento, e per me non è poco.

La notizia per altro necessiterebbe di una spiegazione valida ma al momento mi trovo nella condizione di impossibilità di fornirvela.
Sappiate solo che c'è di mezzo l'estate e il buon tempo imperante, la fine vicina dell'asfissia da esami e di tirocinii bulgari, e la felice novella della Fanciulla che torna dalle terre del freddo a scaldare un povero squilibrato ancora innamorato.

Yann Tiersen - Le Jour De L'Ouverture