27 marzo 2011

Libro Bianco

Quante sono le pagine che vi hanno fatto tremare? Quali parole sono passate dalla carta per tatuarsi sulla vostra pelle? Cosa si legge sulle mie mani, sul mio naso?
Sono curioso. Che le ricordi o meno le incisioni che ci sono qui, le mie...le ho già assaporate. No no...la mia curiosità è rivolta verso le vostre. Non sono un bravo lettore...non quanto magari ci tengo ad apparire o quanto forse qualcuno mi ritiene tale. Qualche libretto l'ho sfogliato sì: ho sfilato la copertina colorata e non mi sono limitato alle figure...Probabilmente questo è già molto di più di quanto diversi altri facciano. Ma non basta.
Ci sono tomi che non riesco neppure ad aprire...figuriamoci a leggerli. Pagine fitte fitte di caratteri bizzarri, lettere che si confondono e non sembrano mai due volte comporre le stesse sentenze. Già è tremendamente arduo aprire una pagina a caso e sforzarsi di capire la trama, le avventure passate, ridare un senso logico ai capitoli, immaginate poi che casino sia se neppure la lingua usata non sia la vostra. Un dramma. Il titolo poi...uff. Mi viene da pensare che forse dovrei imparare un po' di Braille.
Pagine scritte coll'inchiostro simpatico, che di simpatico - diciamocelo sinceramente - non ha niente, dove prima avevi giurato di aver decifrato un periodo, adesso, sotto il calore dei polpastrelli che scorrono tra le righe nel tentativo di fermare parole sfuggenti, è comparso un sinistro "NON" che cambia completamente il senso della frase (che già avevi faticato ad afferrare).
Mi chiedo se anche le mie pagine siano tanto enigmatiche. Non che siano poi molti quelli che si sono presi la briga di presentarsi in biblio a chiedere una copia...Nè che dal canto mio mi sia mai fatto trovare molto spesso sullo scaffale ad aspettare qualche curioso passante. Forse non so davvero come lasciare che qualcuno veda tutto ciò che è nero su bianco: mi sforzo troppo di puntare il dito verso quelle 3 cose che piacciono a me.
Poco, ma pochino davvero, ho pensato a me stesso come un libro bianco...Figuriamoci lasciare che qualcuno potesse scriverci. Troppo spesso invece ho preteso carta immacolata su cui lasciare impronte di marmellata. (Lo so state pensando "Ma che dolce quest'ammisione di colpa, questo pentimento agli occhi di tutti!!!" diciamo verde=ironico) No, è che a dire il vero, dovrei rimettermi un po' sui libri...ristudiare, riperdere altri decimi di vista e ore di sole. Se voglio capire è inevitabile. il linguaggio non può essere svilito, non può essere ignorato o dimenticato. Perchè vedete il linguaggio, l'uso delle parole, ha a che fare col pensiero. Se noi non insegnamo e non impariamo a dirle, le cose non sappiamo neppure farle capire...o ancora peggio, comprenderle. E allora finiremo davvero per essere degli scimmioni che si limitano al cartone e alla plastica senza sentire il leggero solletico della cellulosa sotto l'indice...Mai nessuno avrebbe scelto le parole giuste, quelle che poi sono risalite lungo l'indice dalla carta per fermarsi sul tuo modo di sorridere o di piangere. Mai nessuno avrebbe pescato quella combinazione di sillabe che poi oggi tu puoi usare per dare una forma al tuo colore.
(e poi chissà, a forza di scorrere e riscorrere le righe, magari il "NON" scompare...oppure ne compare un altro accanto: si sa, doppia negazione afferma. Oppure un semplice NON E' DETTO, o ancora un FORSE. I forse sono i più tremendi però, quelli sì che sono difficili da fermare sulle pagine, ed è inutile premere più forte col dito, non puoi che fidarti della tua prima impressione)

2 commenti:

RubberSoul ha detto...

E’ cosa buona e giusta esercitarsi nel perfezionare il modo di trasmettere agli altri informazioni riguardanti noi stessi o quello che ci sta intorno,ma il linguaggio scritto o verbale è solo una parte. Certo,perdere ore di sonno e altri decimi per studiare ed apprendere sempre di più agevola sicuramente il processo (e l’ottico ringrazia). E probabilmente ci fa sentire anche più a posto con la coscienza. Ma purtroppo questi sforzi,la maggior parte delle volte,non vengono apprezzati,perché di scimmioni e macache oggi ce ne sono tanti. Il più delle volte afferrano in mano il libro e si fermano alla copertina,senza neanche prendersi la briga di leggere la prefazione o la dedica “A Igienica Carta,che fu l’unica a restarmi vicino nel momento del bisogno”. Per di più i trogloditi sono anche miopi,e non nel vero senso della parola. Quindi bisogna farci l’abitudine e continuare ad arricchire il nostro personalissimo libro come meglio crediamo e senza troppa fatica, fieri di ogni singola pagina. Si,anche di quelle strappate o con una bruciatura da mozzicone di sigaretta. Ed un giorno,vicino o lontano,qualche curioso (o perché no,noi stessi da vecchi), magari per sbaglio, con uno starnuto rimuoverà la polvere e comincerà la lettura senza farsi sfuggire il più piccolo particolare. Poi va a finire che il libro verrà utilizzato per alimentare una brace sulla quale verrà cotta una succulenta fiorentina ma…non lo sapremo mai. E poi l’affumicatura in copisteria costa cara! ^^

Simply Biagio ha detto...

Strani questi fan dei Beatles...