26 maggio 2011

La Bimba

Un ragazzino si volta e ti indica. I due amici lo seguono e salutano. Il casco che nasconde un sorrisone da orecchio a orecchio.
Le moto, sono state per così tanto tempo veri e propri sogni sull'asfalto. Adesso che ho il culo poggiato sulla mia ho rischiato di dimenticarmene. Ho passato anni a sfogliare "in sella" e altre riviste...Ricordo che con Fede, da piccoli, giocavamo a decidere pagina per pagina di chi era la motocicletta raffigurata: in pratica il primo che poggiava il dito e diceva "mia" se ne appropriava.
Ricordo le litigate per quale era la moto più veloce....La delusione quando scoprii che i km/h indicati su quelle pagine che tanto avevo studiato, non erano mai dati reali.
Ricordo i pochi viaggi appollaiato sul vecchio Gilera del nonno, così tante volte rimaneggiato e ritinto da rendere impossibile indovinarne il modello.

Accellerare finchè non hai i brividi sul collo, con 35 gradi all'ombra. Chi non l'ha provato...è sfortunato.

Ma guarda te se un pischello mi doveva riportare indietro di 10 anni.

MGMT - The Youth

22 maggio 2011

Alzheimer

Una rosa sfiorita. Vi siete mai accorti che queste vecchie signore finiscono tutte per tagliarsi i capelli e tingerli di  mogano? Fiori di plastica che si aggirano per aie e supermercati, parlando del figlio del parrucchiere e dei morti caldi di giornata...Lo stesso rosso che cela il bianco e gli anni, ma che esalta le chiacchiere e la pruderie. La plastica non basta a preservare i petali dall'appassire.
Si aggira con la scopa in mano ricordando i movimenti ripetuti quotidianamente da troppi anni per poterli tenere a memoria. Stende i panni, cucina, si occupa della casa decisamente grande per lei sola. Per un momento ti osserva e sorride, saluta e capisce. Poi però il racconto del postino che confonde gli indirizzi si perde nei motti della mamma o di chissà chi, nei ricordi vividi di una infanzia finita più o meno con la seconda guerra mondiale. Non sono più celesti quegli occhi rugosi, ma bianchi mentre ti fissano guardando chi non c'è.
Ogni settimana ci regala delle rose meravigliose, hanno un profumo così intenso. Sono un pensiero per la dottoressa, che tanto ha fatto per il povero marito fin quando non se n'è andato portandosi via l'azzurro dei suoi occhi. Chissà forse è meglio così, forse lei lo vede e gli parla ancora mentre cucina ed apparecchia. E' tremendamente difficile definire dov'è che finisce il meccanismo di compenso ed inizia la malattia. Silenzio e solitudine: non ne sono delirio e amnesia la cura?
OMD - the Beginning and the End

19 maggio 2011

Il mio mondo bellissimo

Ci sono momenti in cui smette di essere noioso. In cui tutto è familiare e facile. A dirla tutta succede più spesso quando sono in strada, magari con un bicchiere di plastica in mano e una sigaretta nell'altra. Oppure quando indosso una t-shirt bizzarra e un paio di jeans decisamente troppo strinti...magari abbinati a uno stetoscopio di un colore troppo acceso per essere credibile. Circondato da voi e da qualche vecchio pazzerello ammalato o da qualche ubriacone simpatico. Però a volte succede anche con in dosso una tuta dell'adidas e un paio di occhialoni neri, qui con la stampa di Kandinskij che invecchia accanto al poster di Kill Bill...magari col telefono che non si sente all'orecchio o con le dita che scivolano sulla tastiera inseguendo le parole di un'altra. Grazie.

13 maggio 2011

Lacrime di coccodrillo

C'è una linea oltre la quale una cosa diventa un'altra. Il rosso diventa viola, il blu diventa verde...Il filo sottile che separa sinonimi e contrari. Oggi sono perso lì sotto. Oggi la linea sottile è grande abbastanza da fare ombra.
Questo perchè a forza di dare aggettivi si finisce per confonderli...e anche perchè sto dormendo davvero troppo poco. Se non fosse che ho la certezza di essere tra quei fortunati, geneticamente predisposti a sviluppare la dipendenza da...beh da tutto, direi che ho bisogno di un po' di diazepam. Il giochino è semplice, se il tuo organismo non ha gli enzimi giusti per digerire una cosa come l'alcol, al punto che dopo un bicchiere accusi non solo la sbronza, ma anche il conato di vomito e la sbornia, sei geneticamente protetto dall'alcolismo. Viceversa se il tuo fegato e il cervello provano piacere nel bere...beh, benvenuto trai nostri. Cazzate apparte...dolori intercostali, tremore digitale, difficoltà ad addormentarsi, dolore epigastrico urente. Somatizzazione dell'ansia, come da libro. Mi piace la neurologia. Non lo credevo!!
Avrei molta passione nell'apporfondire gli studi sulla mente e il suo funzionamento, ma penso che mi farebbe male.
Ho bisogno di sbagliare. E oggi ho sbagliato. E lo farò anche domani. Domani l'altro però magari smetto. Non so cosa fare, l'unica cosa che so non servire a niente è lamentarsi. Oggi me ne ero dimenticato.

11 maggio 2011

X files

Accadono cose inspiegabili. Suggestioni diventate poi storie da bar e poi leggenda...e infine materia prima per programmi pseudo-scientifico-paranormali-accalappiacitrulli come Voyager ghgh...a dire il vero ho visto un sacco di puntate. Il fastidio è più legato alla scarsa qualità della conduzione di quell'evangelista dell'apocalisse del 2012 di Giacobbo e dall'inquantificabile spazzatura propinata riguardo ad alieni e vampiri...ma i misteri hanno sempre il loro fascino. Ce l'hanno proprio perchè sono tali. E anzi imbecilli come Raz de Gan (vi rendete conto che ne conosco anche il nome? Cioè questa è violenza mediatica bella e buona) che cercano di svenderli ai più coglioni e digiuni di fantascienza e Indiana Jones, non fanno altro che svuotarli della loro essenza, che è la loro segretezza.
Finita la filippica contro le sopracitate creature - che per inciso sono inutili e deleterie - vi racconto una delle cose più intriganti su cui ho passato una giornata a rovistare wikipedia e derivati: l'Uomo Falena.
Chi ha visto quel thriller, tutto sommato passabile, di "The Mothman Prophecies" con scarso interesse fino alla scoperta che era tratto da una storia vera - come me - sa più o meno di cosa stiamo parlando: 1) un mostro alato, grosso, peloso e cattivo...anche se in effetti non ha mai fatto altro se non spaventare una coppietta appartata di notte in una fabbrica abbandonata di Dinamite (chi di noi non ha mai fatto queste cose in posti del genere?? Io personalmente ho una passione per manicomi e bocciodromi) e gli abitanti di Point Pleasant per un paio di anni circa 2) Una cittadina del West Virginia, stravolta da una catastrofe dopo l'altra, nell'ordine il crollo di un ponte, durante il guasto dell'impianto semaforico da entrambi i lati - che aveva costretto tutti gli automobilisti a rimanere fermi - che provocò la morte di 46 persone, due disastri aerei e infine anche un bel tornado 3) I Men in Black (proprio loro!!!) tizi vestiti in nero che si aggiravano domandando a destra e a manca della bestia e che spaventarono ancora di più i già terrorizzati villici.
Non vi sto dicendo che ci credo, nè voglio convincere voi. Personalmente credo che con un po' di fantasia, un'intuizione geniale, una buona fetta di culo e gli immancabili coglioni del caso (nonchè una bella spruzzatina di alcool che non guasta mai) si potrebbe far resuscitare anche Godzilla per mandarlo a cercare il Santo Graal. No no no...la questione non è crederci e non è neppure se è verosimile. Il fatto è che è una bella storia.
C'erano telefonate strane in quei giorni, siamo nel 1966. Il governo aveva davvero inviato un gruppo di agenti speciali per investigare su questi strani avvistamenti. Una creatura enorme, dagli occhi rosso fuoco. I due ragazzini erano arrivati dallo sceriffo più morti che vivi, tanto che quel buon uomo non potè far a meno di credergli un po'. La voce si sparse in fretta, sempre più persone cercavano il loro minuto di popolarità e molte altre cominciavano ad avere paura. Arrivava di tutto in quell'angolo di America: uomini vestiti di nero dalla pelle pallida che facevano domande strane, scienziati che parlavano di gufi giganti che in realtà vivono da tutt'altra parte...e un giornalista. Lo stesso che riceveva le telefonate, lo stesso che racconterà la leggenda per come la conosciamo adesso. Bene, lui era lì la notte del crollo, quando il vecchio ponte (peraltro molto robusto almeno a vederlo) cigolò sotto il peso delle due file di auto bloccate dai semafori rossi per poi essere ingoiato dall'acque fosche. Apparte ogni speculazione e ipotesi strampalata, lui non morì...lui non ci salì mai su quel ponte. Lui sapeva quello che doveva succedere. "Grande tragedia sul fiume Ohio", una voce registrata dalla cornetta. Una voce non comprensibile con le orecchie, non senza cambiare la velocità del nastro. Ebbene lui diffuse la notizia, e non gli credettero. 46 morti. La registrazione esiste tuttora.
Fine della storia? No, la storia inizia adesso. Si accende la macchina dei giornali, ma soprattutto squinternati da tutto il mondo accorrono a frotte per trovare lo strano volatile, quello che subito viene considerato il messaggero della tragedia e che nessuno ha ascoltato. C'è chi dice che sia Quetzacoatl, c'è chi dice che sia qui per aiutare il mondo intero. Quello che c'è di strano è che molti lo riavvistano un po' ovunque per l'America. Quello che c'è di unico però è che 4 scienziati bielorussi raccontarono di avere visto una grossa creatura alata che si aggirava nel cielo attorno all'enorme ciminiera, e questo prima del 26 Aprile 1986. Poi Successe quello che è passato alla storia come il più grande disastro nucleare fino ad oggi.
Perchè vi racconto questa storia senza senso? Secondo voi?
Io l'ho visto. Cioè io ho visto quella che mi sembrava un'aquila gigantesca, di notte, che si alzava in volo vicino al vecchio ponte di Badia a Pacciana. E questo diversi anni fa, non ricordo nemmeno io quando. Me lo sono sempre tenuto dentro...finchè poi un giorno quella pazzerella di mia madre non mi ha detto di essersi spaventata a morte vedendo un enorme pipistrello sorvolargli la macchina - e per enorme intendeva un paio di metri. Questo fa di me un coglione che crede ai mostri? Probabilmente sì...alla fine mi consola non essere il solo, almeno in famiglia. Confesso che sto ancora cercando di appioppiargli qualche catastrofe capitata.

9 maggio 2011

Problemi di concentrazione

Ho la mente aperta. Un po' come se ti togliessero un cappuccio spesso che offuscava quello che succede intorno. Risultato: modalità bambino iperattivo, ON.
Sto ascoltando un'esagerazione di album. Un paio su tutti ve li consiglio via:
Helplessness blues dei Fleet Foxes.
Roba molto molto tranquilla. Un perfetto mix di chitarra acustica e voci a cappella a colorare poco più di un'ora di serenità mentale. Qualcuno li conosce per White Winter Hymnal, una delle hit mancate in Italia (e purtroppo in gran parte del pianeta) che li ha lanciati al grande pubblico un paio di anni fa. Per quanto mi riguarda non hanno assolutamente abbandonato il sentiero iniziato con il loro primo album omonimo. Bene, se vi piacciono artisti come Belle & Sebastian o Simon & Garfunkel, è decisamente un album che fa per voi...Se invece non vi piacciono o peggio, non li conoscete, avete un motivo ancora migliore per provare ad ascoltarlo. Migliore album 2011 per adesso.
Fllet Foxes - Grown Ocean

Dazzle Ships degli Orchestral Manoeuvres of Darkness.
Questo ci porta dritti dritti all'inizio degli anni ottanta, al periodo dell'amnesia mondiale del gusto nel vestirsi e nel fare video musicali. Ci porta agli anni del synth pop, che come molti pensano, coincide più o meno con canzoncine orecchiabili e cantate da vocine dolci e allegre allietate da bip-bip e tu-ta-ta messi lì un po' a cazzo di cane. Chi non conosce l'intramontabile Take on Me degli A-ha? Inutile dire che sia uno dei miei generi preferiti...Specie quando è interpretato da gente che con quei suonini allegri e gli assoli in falsetto riesce a cantare di Giovanna d'Arco o del bombardamento di Hiroshima: gli Orchestral Manoeuvres of Darkness, cristianamente rinominati OMD visto l'impronunciabilità del nome...Bene, furono tra i massimi esponenti di quello che è stato poco più di un mezzo decennio di gusto musicale e ci hanno lasciato almeno due capolavori: Architecture and Morality e Dazzle Ships appunto. A me piace la musica, non sono un critico e non sono probabilmente in grado di motivare le mie opinioni se non raccontando quelle che sono le mie sensazioni legate all'ascolto di una cosa e...beh Dazzle Ships a momenti è allegria liquida e a momenti malinconia solida, momenti che coincidono più o meno rispettivamente con telegraph e genetic engineering da un lato e of all the things that I've made e silent running dall'altro. Consigliatissimo, e se vi scoprite fan sfegatati del sintetizzatore come il sottoscritto, allora è il momento di passare all'artiglieria pesante con i New Order, i Depeche Mode delle origini e anche gente contemporanea come John Maus o i Crystal Castles (anche se qui il salto è più grosso).
Omd - Genetic Engineering

La Buona Novella di Fabrizio De Andrè
Che dire, sono un ignorante riguardo a Faber. Ho passato anni a sputare sentenze sulla musica italiana - che peraltro non mi sento di ritrattare assolutamente - da tralasciare quello che di buono invece nel Brutto Paese è nato. Eppure, chi non conosce le canzoni di De Andrè? Ma tra compilation e antologie non puoi dire di sapere cos'è un album di Fabrizio, finchè una mattina non scopri per caso un concept degli anni '70. Cioè signori qui stiamo parlando di un capolavoro di poesia e suggestioni sul Vangelo...e vi assicuro che per dirlo io dev'essere veramente bello. Unica traccia sopravvissuta alla polvere degli anni è il Testamento di Tito, che spero tutti conoscano visto il suo inserimento in ogni collezione di De Andrè...però per chi non l'avesse mai ascoltata o per chi, come me, non perde occasione di sentirla ancora una volta, ve la posto. Oltre a questa, ci sono molte altre perle, un po' tutto il disco è un gioiello, in effetti. Immagini che si stagliano davanti agli occhi mentre Fabrizio e la sua vociona te le dipingono con la chitarra. Sarà che davvero sono abituato a sforzarmi di tradurre lyrics per capire cosa una canzone dice...ma queste qui davvero ti riempono gli orecchi e la testa fin dal primo ascolto.
Fabrizio De Andrè - Il Testamento di Tito

7 maggio 2011

Crack.

Il rumore di un errore.
Gli errori sono un po' come i moscini sulla visiera. A seconda della stagione ce n'è talmente tanti che non te ne frega una sega, una bella sciacquata e via...poi c'è il pomeriggio che non vedi più dove stai andando e allora è il caso di fermarsi, togliersi il casco e prendere un caffè all'autogrill.
Sono soddisfatto, poco ma lo sono. Anzi diciamo che una fetta di me lo è.
Soddisfatto perchè sono ancora più bravo di prima a divertirmi. E questo credo sia perchè la formula coglione + sensibile se giocata a modino fa veramente la sua porca figura. Il rischio è quello di essere poco credibile, e di svilire cose dolcissime al pari delle altre mille stronzate con cui ti riempi la bocca...ma non è niente che un po' di sobrietà non possa risolvere.
No, il problema è che ora ho la netta sensazione che ci sia un mostriciattolo più grosso che vive qua dentro, e che sia quello da affrontare. Ma oggi di mostri ne ho visto anche un altro, molto più grosso del mio e spaventoso. Non ho diritto di lamentarmi io, neppure un giorno o un minuto. Per rispetto a chiunque altro bisogna che moderi i toni e i modi, non sono così interessante.

3 maggio 2011

Secondo Passo

Tra pochi giorni si festeggia il mio decimo anno da fumatore...senza lasciarmi troppo andare alla malinconia, voglio dire solo che l'incoscienza di farsi del male è proprio piacevole. Spero di non pagarne mai il prezzo. D'altronde tanti pensieri dolci evocano quei tre minuti di sbuffate e sospiri.
Qui è tutto tranquillo. Mauro, l'imbianchino brizzolato della casa di fronte ancora riparte con la sua apina carica di barattoli e secchielli. Le sue camice bianche si affacciano alla mia finestra. La sua moglie rotondotta le stende al tiepido sole. Il solito ragazzotto venuto da chissà dove è lì tutto piegato nel campo dalla terra morbida a curare qualche pianticella...non c'ho mai capito nulla di botanica nonostante le nobili origini contadine.
Giornata metodica: studio, fumo e chiacchiero. In fondo è proprio un bel posto questo.
Non è più strano, è tutto sommato normale ormai. Non cerco niente, soprattutto nessuno...ok, nessuna. Con placida sodddisfazione e un filino di tristezza dico che qui va bene, tutto sommato.
Ho da fare. E la voglia alla fine non manca.

Un giorno, non molto lontano credo, mi mancheranno questi cinguettii e queste chitarre che accompagnano la crescita dei virgulti. Ne lascio una qui, magari verrò a riascoltarla di quando in quando. Devo imparare a starmene un po' più zitto. il secondo passo si chiama silenzio (lungi da me il credere di aver completato il primo).