22 maggio 2011

Alzheimer

Una rosa sfiorita. Vi siete mai accorti che queste vecchie signore finiscono tutte per tagliarsi i capelli e tingerli di  mogano? Fiori di plastica che si aggirano per aie e supermercati, parlando del figlio del parrucchiere e dei morti caldi di giornata...Lo stesso rosso che cela il bianco e gli anni, ma che esalta le chiacchiere e la pruderie. La plastica non basta a preservare i petali dall'appassire.
Si aggira con la scopa in mano ricordando i movimenti ripetuti quotidianamente da troppi anni per poterli tenere a memoria. Stende i panni, cucina, si occupa della casa decisamente grande per lei sola. Per un momento ti osserva e sorride, saluta e capisce. Poi però il racconto del postino che confonde gli indirizzi si perde nei motti della mamma o di chissà chi, nei ricordi vividi di una infanzia finita più o meno con la seconda guerra mondiale. Non sono più celesti quegli occhi rugosi, ma bianchi mentre ti fissano guardando chi non c'è.
Ogni settimana ci regala delle rose meravigliose, hanno un profumo così intenso. Sono un pensiero per la dottoressa, che tanto ha fatto per il povero marito fin quando non se n'è andato portandosi via l'azzurro dei suoi occhi. Chissà forse è meglio così, forse lei lo vede e gli parla ancora mentre cucina ed apparecchia. E' tremendamente difficile definire dov'è che finisce il meccanismo di compenso ed inizia la malattia. Silenzio e solitudine: non ne sono delirio e amnesia la cura?
OMD - the Beginning and the End

2 commenti:

Daniela ha detto...

bellissimo post, davvero..

Ionela ha detto...

davvero un bellissimo post! L’Alzheimer è una malattia terribile che col progredire della condizione, diventa sempre più difficile l’assistenza, soprattutto nei casi in cui ci sia perdita di memoria o poca autosufficienza. Il supporto ai famigliari di malati di Alzheimer è stato incoraggiante, grazie agli sviluppi delle applicazioni tecnologiche per Alzheimer come ad esempio le scarpe con GPS