30 aprile 2011

Confronti

Girls - Carolina

Continuo a coltivare questa sensazione di chiarezza personale. Non la sto infastidendo più di tanto con i miei soliti dubbi, e il perchè non è un banale "non voglio pensare". Mi sembra di essere ancora sul sentiero giusto, anche se effettivamente sono indietrissimo rispetto a dove dovrei già essere arrivato.
E' un periodo intenso, succedono cose che farebbero pensare ancora una volta a quanto il Destino sia geniale nel suo intrecciare le vite degli oggetti e delle persone. L'anno scorso, ricordo bene che di questi giorni aprilini dissi: "è il periodo più felice della mia vita". L'anno scorso però ho vissuto tutto con la segreta paura che una mattina mi sarei svegliato e accorto che la cara dea bendata aveva deciso di ripartire ancora una volta per la casa degli altri, lasciandomi ai miei grigi e insapori pomeriggi. A pensarci bene non era precisamente un atteggiamento vincente...Semmai assomiglia molto al più infantile che mi viene in mente. Non lo chiamereste anche voi "coda di paglia"? Bisogna contare che anche l'anno scorso - come tutti gli inverni - ero stato giù, al solito direi di merda (anche se in parte sarebbe la mia ennesima esagerazione), e che quindi i primi caldi sorrisi del sole primaverile, aggiunti al risveglio della voglia di baci e di scherzi, ebbero un effetto quantomeno stimolante/antidepressivo. Da qui la felicità passata. Il fatto però è che quando mi prende "il ruzzo" ho ancora più grosse difficoltà a controllarmi del solito...e così finisce che bevi troppo, parli troppo con una persona e fai troppo il coglione con gli amici. Troppo, sì, divertirsi talmente tanto da vivere un senso di colpa. Assurdo sulla carta, no? Eppure mi è successo e mi succede ancora un po'. Aldilà degli spinosi perchè che sono troppo difficili da investigare, bisogna invece guardare al come mi sentivo, qual era la sensazione che questo troppo generava: ansia. Ansia di star ottenendo troppo senza meritarmelo, e di non riuscire a stringerlo davvero tra le mani. Ansia di non riuscire più a smettere di comportarmi come voglio a prescindere dal pubblico. Ansia di fallire negli esami. Ansia di fare una cazzata, una di quelle vere.
Quindi sfiorato sulle guance da allegria e felicità, fui ripreso per le caviglie da piccole paure, cresciute poi al punto tale da convincermi di smettere di comportarmi in un determinato modo. Credo di aver pensato di dovermi salvare il culo prima che Qualcuno me lo prendesse a calci e bum, incontrai una nuova Lei: C. Da lì in poi la storia prese tutta un'altra piega rispetto a quella attuale, quindi non ne parlerò.
Cosa cambia in questo 2011? Forse che il semplice riprovare in buona parte le stesse piacevoli sensazioni che avevo finito per etichettare come "una grandissima botta di culo" mi abbia reso più fiducioso in me stesso? Beh la fiducia è ai massimi storici, in effetti. Però non è ingestibile. Non voglio lasciarmi rapire dalla solita fantasia sfrenata e da quelli che assomigliano molto a deliri di onnipotenza. Poi c'è la consapevolezza che in fondo è questo un assaggio di quello che ho sempre voluto, e che non posso e non voglio smettere di mordere questi bocconi dolci che la vita regala e che io so cogliere. L'ho già detto, non sono ancora al 100% (un lato di me spera di non sentircisi mai, così giusto per avere una scusa pronta davanti ad un fallimento). Ne è dimostrazione che ancora non ho le palle di parlare (se non dopo svariati negroni) alla più bella delle creature che la piccola Pistoia ha avuto il merito unico di ospitare. Miglioreremo, ancora un po'.

Ho cambiato lo sfondo del blog, quei volti di prima erano troppo inquietanti, in origine dovevano essere parte di una cosa completamente diversa, ma la mia scarsa conoscenza di html non mi ha permesso di fare quello che volevo ufff...Ho postato anche qualche nuovo inedito su Scraps.

25 aprile 2011

Primo passo.

Diciamo che è giunto il momento di calare la maschera.
Diciamo che non so di preciso neppure come si fa.
Per tanto tempo mi sono fatto del male senza motivo. Per male qui intendo un misto di seghe mentali, malditesta, problemi inutili, vergogne, paure e via dicendo. In buona parte sono riuscito a nasconderle al mondo (almeno ho creduto di farlo) essenzialmente svilendo una parte di me. Poi arriva un giorno che ti rendi conto che per quanto alcuni ragionamenti ed i comportamenti che ne sono derivati abbiano oggettivamente avuto buoni risultati, (in termini di amicizie, popolarità, donne, sbronze, avventure e ricordi indimenticabili e perchè no, anche risultati scolastici) non hanno più molto senso.
Non ne hanno più visto che forse (e dico forse perchè dirlo è facile, crederci molto meno) molte delle persone che mi circondano non ci hanno mai creduto neanche per un minuto al mio modo di fare "costruito". E questo è fondamentale, visto che tra tutti i motivi per cui io posso aver deciso di fare il coglione e il pagliaccio e BASTA, il più importante è sicuramente la mia paura di mostrare cosa c'è qua dentro, oltre al Biagio Cazzone per intendersi. Un altro motivo sicuramente è stato il bisogno di smettere di pensare, anche a costo di abbassarsi al livello della stupidità; questo ovviamente è crollato nel momento stesso in cui ho capito che fino in fondo non ci ho mai creduto neanche io. Infine un altro è stato il mio bisogno di sentirmi accettato, per poter trovare fiducia da un lato ma anche per ottenere tutto quello che in realtà ho sempre voluto, e cioè ammirazione e attenzione. Quest'ultima motivazione non può certo essere svanita come le altre. Diverso è però il modo mio di vedere la cosa: quelle cose non posso più averle nascondendo lati della mia personalità...perchè poi finisci che ti senti schiavo del tuo personaggio, non libero di dire e fare quello che vuoi. E se questo prima era sopportabile, adesso non lo è più.
Inutile nascondere anche questo, le riflessioni e le decisioni a cui sono giunto sono legate ad una persona, G., e al suo potere su di me. Il grande potere che una creatura sincera può avere su una infaltimente bugiarda. Mi sento per tanti versi un pischello. Bene ci stiamo attrezzando per smettere di esserlo.
La prima cosa è sincerità.
Ho creato un nuovo blog. Ho deciso di postarci tutte quelle cose che non ho avuto il coraggio di pubblicare in questi 3 anni di Simply Biagio. Si chiama Scraps. Per chi non lo sapesse, scraps significa frammenti, brandelli...ma anche spazzatura. Bene, è il momento di riciclare e dare nuovo significato a parole che non sono nemmeno mai state dette. Per adesso ne ho pubblicati solo 3, i primi in ordine cronologico. Quando ne avrò voglia ne posterò qulacun altro (per adesso gli inediti sono una cinquantina).
Temo non sarà molto interessante per voi. In fondo però anche Simply Biagio non è molto interessante per voi...quindi alla fine, boh...leggetelo.

18 aprile 2011

Volume

Primo giorno senza cuffie. Tante, troppe voci. Mi sto accorgendo che indossarle è l'unico modo per avere un po' di silenzio. Paradossale, no?
Piano piano arriverò. Ho smesso di correre. (Dio, quante volte ho detto "ho smesso"?) Correre fa fare tanta più strada, fa vedere tante facce nuove. Secondo voi se uno corre sotto la pioggia, si bagna di più o di meno? La risposta giusta è di più...la risposta vera è che se corri le gocce non le senti neanche. Da confuse linee di bianco, le indicazioni stradali tornano ad avere la loro alfabetica definizione. Le leggi, pensi e...proveresti a scegliere una direzione. Ma chi l'ha detto che sul cartello c'è scritto davvero il nome del posto di cui indica il tragitto? Chi dice che i passanti ti stiano indicando la via più dolce e non la mulattiera scoscesa? Allora vaffanculo a cartelli, mappe, vigili ed edicolanti prodighi di consigli, autostoppisti del cazzo e mignotte. Personalmente ritengo che la strada percorsa finora sia una delle più speciali. L'unica cosa IMPORTANTE è che rimanga tale. E lo sarà, ve lo dico io.

As I walked along
The supposed golden path
I was confronted
By a mysterious specter
he pointed to the graveyard
over on yonder hill
I paused in cosmic reflection
confused and wondering.
Of how I came to die to die... (to fade)
Hmmm I was confused
For if I was dead
how and why did I die?
but I composed myself
and decided I should face him
But I stood paralyzed
on the supposed golden path.
and I was confronted
by a powerful demon force
and they said it was the devil
and when he spoke his words flowed like glowing lava
from the mouth of a volcano
and I said help me lord ( to fade)
I found myself in some kind of hell
but I did not believe in a
Heaven and hell world of opposite’s kind of reality
and I gained control of myself
and I decided to press on
and as I walked along the supposed golden path
I was trembling with fear all the lions and wizards yet to come.
I seen in the distance silver mountains rising high and the clouds
and voice from above did whisper some shining answer from the womb.
Please forgive me I never meant to hurt you
As I walked along
Please forgive me I never meant to hurt you
As I walked along
Please forgive me I never meant to hurt you

15 aprile 2011

Foglietto Illustrativo

ATTENZIONE: Dato l'elevata capacità di penetrare la barriera emato-encefalica e di interferire con la cinetica di attivazione dei recettori del glutammato, deprimendo la trasmissione degli impulsi nervosi a livello del sistema nervoso centrale, si sconsiglia vivamente l'ascolto di queste 5 canzoni. Come tutte le cose buone, fanno male.

12 aprile 2011

Indie

Ho l'impressione che troppo spesso il valore di un oggetto si misuri sulla base di quante siano le persone a cui piace. Ciò è giusto nella misura in cui il gusto delle persone rispecchia un effettivo potere discriminante tra ciò che vale o meno.
Ho l'impressione che troppo poco le persone sappiano cos'è che gli piace veramente. Ciò sarebbe falso se non ci fossero scienze che studiano il modo giusto per vendere loro i calzini e le idee.
Ho l'impressione che solo pochi sappiano davvero quello di cui sto parlando, e che molti leggeranno sentendosi trai pochi eletti con accesso ad una verità nascosta.
Ho l'impressione che questo giochino perverso faccia male a tutti. Io non so spiegare perchè una cosa è dolce agli occhi o solletica al palato. Non so dire cos'è che la rende bella. So solo che è più facile per me scoprire che mi piace quando non è già stata sulla bocca di tutti. Solo così mi fido dei miei sensi.

I desideri lasciati al sole, muoiono come limuli sfiancati dal rituale dell'amore. Carcasse straziate che anneriscono il mondo. Esche per pescatori di lumache.
Solo dieci minuti prima pulsavano nelle arterie e gonfiavano i ventricoli. Persi nella linfa che bagna tessuti e pensieri esplodono come benzina all'unisono col cuore. Devono stare lì.

Sto esagerando.

8 aprile 2011

Tiche


Non riuscite anche voi ogni tanto a scorgere quella sottile rete di fili che uniscono paesi e persone, mobili e quadri, partite e giornali, gatti e semafori? Fievoli lucine che vanno, portandosi dietro tutto. E' difficile notarle, specie col naso poggiato sui libri o se troppo presi a contare giorni e ore prima di chissà quale delle 10000 scadenze che ci attendono. Eppure ogni tanto sei lì, proprio in mezzo alla ragnatela di lumini, e riesci a vedere com'è che gli alberi si piegano spinti dal vento e perchè il vecchietto sta attrevarsando la strada esattamente ora. Ti rendi conto che se avessi spento la sigaretta 30 secondi prima ti saresti perso una risata, un saluto, la litigata di due sconosciuti, il tizio che corre a fermare il carro attrezzi...Senti che non potevi stare che lì, con le cuffie nelle orecchie, e che l'ipod non poteva che mettere proprio quella canzone, che negli occhi non potevi avere che quei colori e quelle facce. Non poteva che andare così, tutto così maledettamente giusto da non poter essere diversamente. Ci sono attimi che nobilitano un'ora, un giorno, un mese.
Sapete come si chiama questa magica forza che muove il mondo e gli astri, ma - molto più importante - le auto e gli scooter, le nuvole e le foglie, voi e me? Fortuna. Ed è solo quando hai i piedi poggiati sulle sue morbide orme che forse sai che quello è il sentiero giusto, quello che dovevi fare, quello che un po' hai scelto e un po' ti ha scelto. Le decisioni non prese, quelle odiate, quelle subite...per un momento sembrano tutte davvero le tue. Intendiamoci, tu non capisci niente, non col cervello. Lo sai.
Cos'è la fortuna? La fortuna è quando le cose vanno e tu vai con loro, senza bisogno di forzare o di spingere. Niente guerre o desideri, lamenti o maschere...tu segui il tuo filo in questa selva di batuffoli e di liane, nella speranza di ascoltare bene i consigli sospirati dal vento e le parole nascoste tra i raggi di sole, indovinare i segreti celati nell'incontro casuale, nel treno soppresso, nella macchina accostata...e di finire proprio lì dove stava scritto, da sempre, ovunque esso sia.


E' buffo come siano i miopi a dare dei ciechi a chi cieca non lo è. Cieca un cazzo.