17 novembre 2013

Ciao

Non so se è l'ultimo, ma di sicuro è un saluto. (Grazie al cazzo dirai tu).
Passavo di qui a vedere che succede, e sinceramente non ci capisco molto.
Volevo raccontarti come sto e che cosa faccio dalla mattina alla sera, ma non ci riesco. Forse non ne ho solo voglia. Ti posso dire che la vita scorre veloce, e così come l'acqua, non ha il tempo di diventare torbida. Spero tu sia felice di sapermi contento e allegro...lo so, l'umore è una cosa volubile - forse addirittura volatile - però fa sempre piacere quando è leggero, no?
Se essere bambini significa trovare la curiosità dell'ultimo filo d'erba, allora credo che invecchiare sia voltarsi in giro e non vedere che strade conosciute, anche solo per sentito dire. Te lo confesso, mi sento vecchio (no, non è per via dei capelli). Tutto sommato, però, il circondarsi di facce e case familiari è tranquillizzante, anche piacevole - per quanto noioso.
Ora che ho finito l'università, direi che la scuola non sia stata in grado di fornirmi una buona chiave di lettura delle cose. Non è adatta a comprendere l'impalcatura su cui si regge questa confusione che noi chiamiamo il mondo: non avevo 20 anni quando ho rinunciato al tentare di dare un ordine al caos, perdendo la mia fede in Dio o in chi per lui, mentre altri - altri come te - sanno sempre perché il cielo è blu e la gente muore (o forse non se lo chiedono e basta). Eppure non passa giorno senza gustare il sapore amaro del "sarebbe giusto così" o del "non ci voglio credere"; col risultato che poi sono io quello che tira il sipario sul mondo...almeno finché non mi ricordo che il bene o la giustizia sono idee nate da questo lato della tenda e che se hanno un briciolo di valore, questo deriva da quello che faccio. E poi mi ricordo anche che io non sono uno stinco di santo e ricomincio a fare il coglione.
Continuo a recitare la mia parte, così come so fare, nel modo che ho imparato essere il più redditizio (che non fa rima con felice); questo vale per lo studio, il lavoro, gli amici e - perché no? - anche per le donne. Sinceramente vorrei sentirmi un po' più pischello (il che probabilmente è una prova del fatto che lo sia). La voglia di viaggiare e scoprire è tutt'altro che sopita, però d'altronde le giornate sono lunghe e piene. Per riprendere l'immagine dell'acqua, ti dico che ho come l'impressione che tutto mi scorra addosso, senza riuscire davvero bagnarmi.
Vorrei saper fare meglio.

Questa canzone me la regalò un'amica francese dopo una festa in via Verdi 13, proprio come quella di settimana scorsa. È la colonna sonora di questi giorni.