23 settembre 2011

Ciao

Gli opposti si toccano e si fondono tra loro, dandosi un senso a vicenda e definendo cos'è il primo e cosa non è il secondo. Una verità spicciola che forse fa ancora un certo effetto quando la si prova sulla propria pelle. Secondo questo ragionamento, l'inizio segna e definisce la fine, giusto?
L'inizio del viaggio cerchia di rosso sul calendario la data della fine di ciò cui non so dare altro nome che la mia vita. C'è poco tempo in effetti per piangerne la scomparsa, o forse l'ibernazione, ed è giusto così...e anche se non fosse proprio giusto va comunque bene. E' un inizio come un altro a pensarci un po' su, che come sempre si porta dietro aspettative e paure. Le mie me le tengo per me, anche solo per non dover poi rendere conto a nessuno della loro soddisfazione o meno.
Negli ultimi tempi ho capito molto di me, rimango sul vago nel dire "quanto" e "cosa"...non sono cose che si afferrano con la mente o con le parole: la conversazione è molto sopravvalutata. Forse dovrei dire che ho provato cosa sono io. "Provato", che significa sentirlo con la mia pancia, ma anche testarlo e dimostrarlo con le azioni.
La novità non sta nel contenuto, non sono diverso, nè mi ci sento. Non solo non si può cambiare quello che si è, ma fa sorridere anche il semplice pensare di poterlo comprendere. La questione non sta in "chi sono io", piuttosto nel realizzarlo. E questo lo si fa alla cieca, guidati dallo stomaco, al punto di dubitare anche della propria testa se si crea un conflitto. Questo va capito e difeso.
Adesso non rimane che dare ascolto alla propria natura e non tradirla, non più di tanto almeno. Chissà cosa ne può nascere se trapiantata altrove? Non lo so anche se ho tutta l'intenzione di scoprirlo.

Simply Biagio si rifa il trucco inspirandosi alla città d'oro, dove trascorrerò i prossimi 6 mesi.
Spero vi piaccia.