24 marzo 2011

Rue de Cascades

Il flusso morde via la pietra, abbandona la pozza e riprende a scendere. Si fa strada tra certezze e dubbi, fra brividi e paure. Nel quarzo affilato si scava il nuovo letto sulla scia della speranza, scommettendo che una speranza, in fondo, ci sia. Laggiù sulla sponda di marmo bianco combatte, graffia e scalfisce. Dall'altra parte si apre una ferita, sgorga una nuova sorgente di lacrime felici che si gettano nel fiume desiderato.
Non più due rivoli paralleli, ma affluenti del medesimo corso. Gocce di vita prede delle onde che si confondono e si riconoscono nel riflesso dell'altra.
Vedo gli occhi del cacciatore d'oro impolverato che si alzano al cielo per lo splendore dei sassi sul fondo del setaccio, gioielli di sorridente giallo prodotti dalle acque adesso aurifere.
Non puoi costruire un argine granitico che contenga la marea di pensieri nè la diga che arresti il vortice di parole confuse o strozzate, fermate sulle labbra dal tuo sorriso.

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