11 dicembre 2010

Pensiero

Perchè scrivi? La risposta è...perchè mi piace.
Quel giorno risposi una stupidaggine che ancora brucia un po'.
Ma questa è la mia risposta. Mi piace.

Uno sfogo? Bè anche. Questo posto però non è certo un diario. E' più o meno l'unico luogo in cui posso permettermi di sottrarmi un poco a quello schema di comportamenti e situazioni che legano e soffocano il carattere.
Non è facile per me giostrarsi tra cazzoni ubriachi e ragazzini agitati, specie quando sono io il primo a reclamarne il titolo di re dei coglioni. Non è facile, ma mi piace.

La serietà è una cosa che proprio non mi appartiene. Non è forse un sottile strato di trucco che serve per nascondere insicurezze e timori? E' una maschera di cerone difficile da sopportare e da rimuoverne i segni. Moralismi e rimproveri celano quasi sempre la paura o l'incapacità di fare qualcosa, di gettarsi oltre quello che si può, o meglio, si "dovrebbe" fare. Non vado fiero dei giudizi che ho espresso, delle critiche e disamine dell'altrui operato.

Non è un appello che faccio, ma una dichiarazione: mi vergogno di mostrare quello che si cela dietro la montagna di cazzate che faccio. Per questo scrivo, perchè qui trova pace anche il sepolto, il lato insoddisfatto del mio modo di passare le giornate.

Solo qui posso scegliere le parole che voglio, quelle che non finiscono col suono dell'ultima sillaba, ma continuano a risuonare fin tanto che qualcuno le legge. Quelle che mi spaventa pronunciare davanti alla mia compagnia. Quelle che una volta che le hai  lasciate uscire, poi non si soffocano in gola e intasano i pensieri. Quelle che credo assomiglino molto alle più belle che riesco a costruire.

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