Vesuvio ver. 2.0

Una briacatura coi fiocchi alla modica cifra di soli 14 euri...Questo volevamo e questo abbiamo ottenuto...E così, Ash ed io, per la seconda volta nel giro di pochi giorni, siamo tornati nel malfamato locale della pittoresca vita notturna pistoiese...visto che i precedenti accompagnatori ci hanno dato buca, stavolta abbiamo introdotto alla sporcizia e alla miseria di tal loco altri individui (non tutti erano dei novizi, tuttavia non avevano avuto ancora l'onore di sedersi a quei tavolacci con noi 2 veterani a fare gli onori da casa).
Stesso copione di sabato scorso, tranne per il fatto che, quando siamo arrivati, la pizzeria era deserta e il forno spento...ciò ha provocato una dilatazione dell'intervallo tra l'arrivo del vino e quello della pizza...e di conseguenza...Ancora più tempo per bere!!!
Come giustamente Miseria ha sottolineato più volte nella notte, in preda all'euforia che solo il tanto caro Verduzzo sa donare, bisogna ricordare che la trasferta partenopea si è conclusa con una cocente sconfitta: bottiglie vuote vs. numero di figlioli: 7-6...Dio che schianto...Miseria, Crisi, Ash, Guidez e Don Capecio...erano degli anni che non vedevo quei coglionazzi belli allegri che corrono e schiamazzano a giro per le viuzze del centro...
Per quanto concerne la mia persona, ero in bomba...ma non così catastroficamente come l'altra volta (evidentemente il mezzo chilo di sangue donato mi aveva debilitato sul serio...) e ciò è stato un bene...
Avrei rischiato di scordarmi una delle notti più belle che abbia avuto l'onore di vivere...Ho gettato la maschera, l'armatura e tutto il resto...e senza tanti sproloqui, elucubrazioni mentali o chissacchè, le ho regalato questa massa tutta rammendata che batte tra le mie coste...Io non so leggere il destino o il libro della natura, nè coglierne i segni...però è scritto così, fidati, è scritto...Per questo non ho paura, non mi spaventa mostrarti i miei lati bui, i nei della mia anima, raccontarti le cazzate che ho fatto e che faccio, sdraiarmi davanti a tutti in piazza del duomo, magari scalzo e tremante per il freddo, perso in quei tuoi occhiacci...