17 luglio 2014

Via Verdi 13 - Numeri ed Infrastrutture

Arrivai a Firenze da esule, col cuore dall'altra parte dell'Europa e col prurito continuo di voler andare altrove.
Il primo appartamento che mi ospitò si trovava in via Pietro della Valle, a due passi da Careggi. La camera era spaziosa, l'affitto abbordabile, avevo un lettone matrimoniale, una bella scrivania di mogano e pochissima voglia di studiare, di andare in Ospedale, di chiedere una tesi e ancora meno di finire gli studi. Mi affacciavo alla finestra scomparendo nel grigio di via Mariti. Traffico, sirene, asfalto e palazzoni tutt'attorno, che come vespai inghiottiscono i condomini nascondendoli li uni agli altri.
Poi qualcosa cambiò.
Era un pomeriggio di inizio estate quando io e Marco - il - Conte vedemmo l'annuncio di un appartamento sfitto nel pieno centro storico. Affitto basso, numero di camere alto, due bagni e un sogno ad occhi aperti fatto di feste improbabili e avventure a luci rosse. Sborsata la caparra, cominciammo la selezione dei nuovi inquilini. Quel che successo dopo beh..."ti prego Biagio, non lo scrivere su internet".


Statistiche semi-serie
Si può affermare senza grandi approssimazioni che dal Settembre 2012 a oggi, sono passate per Via Verdi 13 più di 500 persone - perlopiù giovani e assetate, provenienti da oltre 25 nazioni (tra cui Italia, Brasile, Svizzera, Spagna, Francia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Belgio, Polonia, Estonia, Lituania, Russia, Ucraina, Repubblica Ceca, Grecia, Turchia, Israele, Finlandia, Svezia, Stati Uniti, Cuba, Messico, Venezuela, Marocco, Camerun e India).
 Nei 6 posti letto nominali (drammaticamente espandibili a 14 considerando materassi gonfiabili, divani letto, brandine, tappeti e vasca da bagno) hanno trovato riposo poco meno di un centinaio di individui, tra parenti, amici, amici di parenti, amici di amici, donne occasionali o meno, couch-surfers, imbucati, sconosciuti e killer seriali. Sono state organizzate un trentina di cene - con un record
di 21 invitati (nonostante i limiti oggettivi delle 12 seggioline IKEA e di un servito da 10 piatti sfusi rubacchiati qua e là), 4 festone ufficiali e svariate invasioni di casa nel cuore della notte (o della cena) da parte di amici spersi nel dedalo di vicoli fiorentini. Il numero massimo di partecipanti ad un evento è stato di 150 circa, in occasione della festa di compleanno di Bia, Luca e della laurea di Biagio.
Gli inquilini ufficiali dell'appartamento sono stati 8, cui si aggiungono gli special guest estivi, tra cui Marina la greca, Ula la polacca fuggita d'Egitto e due avvenenti turche, per assonanza rinominate Indesit ed Iveco.

Miscellanea di cazzate
Via Verdi 13 vanta 5 inquilini in carne e ossa e una di legno di nome Manuela (convertibile al bisogno in albero di natale). È buona norma, in casa, sostenere il riciclaggio: la quasi totalità dell'arredamento è stata, per così dire, trovata, compreso un armadio, una poltrona a fiori, un espositore della Conad, una magnum di chianti, la mitica Necchi - macchina da cucire vintage anni '60 - un tagliere da 4 chili e un'intera fermata dell'autobus. La luminaria di casa è stata realizzata con impianti di segnalazione per lavori in corso stradali - ciò non ha provocato, ad oggi, alcun incidente fatale.
VV13 ha una propria pagina facebook dedicata alla divulgazione delle più utili informazioni inerenti i grandi problemi della società contemporanea, quali l'annosa questione su quanti peperoncini calabresi ci vogliono per far piangere un brasiliano o su quale sia l'imprecazione migliore per ottimizzare l'operazione di montaggio di un letto IKEA.
Il motto dell'appartamento, lapidariamente inciso su una lastra di metallo (e ornato con pure mutandine cubane al 50%) è AMICI MIEI, QUI SI TROMBA. Ovviamente tale avviso va inteso nel senso più musicale che riuscite a immaginare.
Molte sono le affiliazioni di VV13: il Party Bene, staff multicolor che ha riempito locali per Firenze tutto l'anno, grazie all'infinita passione di Rosario Likes a Sun e alla barbetta di Leo Bongianni DJ; gli Whoopie Hookers, di Giggi, Ciruo', Davide e Pietro, gruppone rock affermato; L'alimentari AM - PM di Sanjeev Kumar, il dolce commerciante di quartiere - e fornitore di buona parte degli ettolitri di alcol necessari alla sopravvivenza degli inquilini - che più volte ha partecipato alle cene di casa e il Gustami Kebab di Ali Moon, dove tutte le serate cominciano e finiscono.
Sponsor, nonché mascotte ufficiale dell'appartamento è il grande Riccardino Scamarcio, che salutiamo. Qui trovate la storia del nostro fugace ma intenso incontro.



Popolazione
Considerare come abitanti di Via Verdi 13 i soli paganti il canone di affitto, sarebbe oltremodo limitante. La lista di coloro che vivono le 4 pareti della casa, va in effetti estesa a coloro che hanno partecipato attivamente alle attività ludico-ginnico-gastronomiche settimanalmente tenute nell'abitazione, andando quindi a comprendere una stretta cerchia di amici degli inquilini e qualche Erasmus che ogni anno finisce per accasarsi presso gli stessi.
In primis va citato il gruppo storico degli omacci: Ciccio, Cipo, Ciaccia, Giggi, Guardu e Biagio. 6 pseudonimi, che nascondono altrettante teste di cazzo senza bisogno di alcuna altra presentazione.
Un posto d'onore va quindi riservato a Bia, o meglio Beatriz de Oliveira Alcantara Gomes, il cui nome tradisce un lignaggio antico, che richiama i conquistadores europei. Al contrario degli avi però, è stata la piccola Bia ad essere educata al civilizzato mondo moderno, svelando un naturale talento per i costumi della buona società fiorentina fatta di aperitivi superalcolici e compiaciuto ozio sul divano a scoprire i capolavori della cinematografia internazionale. Notevole la sua dedizione alle 12 ore di sonno - minime - che ha mostrato durante tutto l'arco della sua sfiancante avventura italiana. La migliore.
Non possiamo poi dimenticare la platinata Jessica e il suo smisurato cane Rolly. I volvoli di pelo volante che hanno abitato gli altrimenti lindi corridoi dell'appartamento, hanno donato alla casa quell'effetto villaggio fantasma western che tanto va di moda oggi. In una recente intervista, circa le abitudini culinarie di Jessica, rilasciata dagli attuali inquilini di VV13 hanno commentato:"Non ci piace".
Viene quindi il turno di uno dei primi veri uomini di casa, il già citato Marco - Il - Conte. Fino a quando non lasciò la casa alla volta dell'Est Europa (dove voci infondate affermano la sua affiliazione alla Chiesa Ortodossa Catto-Comunista della Seconda Rivelazione di S.Nicolaus - in cui rivestirebbe il ruolo di arcivescovo) Marco ha abitato ininterrottamente il divano di casa dalle ore 14.00 (orario della sveglia) fino alle ore 02.00 di ogni giorno, imbracciando il computer e svelando i complotti orditi da una stampa troppo asservilita ai poteri forti e corrotta. Memorabili i suoi dialoghi col televisore durante Ballarò: "Punto primo, mio padre è carrozziere..." forte di questa indiscutibile verità ha affondato colpi tremendi agli ospiti della tramissione, che per loro fortuna non potevano sentirlo.



Lorenzo - la manita - Borchi, Flavio - la voix - Di Lella e Davide - la mente - D'Errico insieme formano il favoloso trio acustico (e autistico) Put Your Money, attivo sulle vie fiorentine da anni ormai. Ebbene sì, i tre celebri musicisti sono parte integrante del sottobosco urbano che circonda Via Verdi 13, e proprio all'ombra del palazzo, in piazza Salvemini, il gruppo ha raggiunto la grande fama internazionale a forza di concerti in strada e di bottiglie di acqua riempite di Tequila. Intramontabili.
Menzione d'onore agli studenti esteri, in particolar modo alla bandaccia di francesi capitanate da Coline, alla dolce Caroline e i suoi coinquilini, a Eva Newman e alle indimenticabili spagnole di Lugo, Natalia e Albis. Se ci aveste dato un euro per ogni bevuta che avete scroccato, adesso avremmo un condizionatore vero in casa (e non i ventagli di carta fatti a mano da Ciccio colle copertine semi-rigide di "L'arte della Muratura oggi" edizione Del Prado). Ci mancate.
Infine ricordiamo Susanna e le sue amiche, promesse in sposa ad ognuno degli uomini di Via Verdi, senza che mai in effetti si presentassero. Non pervenute.


Testamento
Si chiude così la stagione fiorentina. Ci siamo divertiti tanto. Adesso arriva il momento degli addii, che già da un pezzo aleggia tra una birra e un filmato idiota di youtube. Abbiamo già rimpiazzato il 90% degli inquilini e in men che non si dica torneranno nuove risate ad abitare la cucina col suo tavolone in abete. Eppure, sinceramente, non ho voglia di cominciare tutto da capo. Non so come dirlo senza passare per un frocino smielato, ma mi mancherete, tanto.

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