8 luglio 2011

Mele e Pere

Non si può fermare. Tutto scorre, scivola via silenzioso o roboante. Puoi bruciarti le dita cercando di trattenerlo in un respiro, o puoi correre bendato verso un improbabile domani. E' un tunnel senza pareti nè uscita. Che ci sia il sole non importa, in fin dei conti non sai nemmeno se quello è davvero un soffitto. Desideri e speranze si infrangono su tale semplice regola. Nel rispetto di questa, puoi fare quello che vuoi. Devi solo decidere quale sia la misura con cui rendere ragione dei tuoi sforzi. Una vita misurata in mutandine sfilate o esami passati, amici conosciuti o baci non dati. Probabilmente da qualche parte c'è pure una classifica. Chi non vorrebbe sapere in che posizione si trova? Ma c'è qualcosa che sta fermo in tutto questo?
Nascosto da qualche parte in una persona c'è un tesoro speciale che sfugge ai conteggi e alla mera conquista. Attenzione che spesso quelle che sembrano porte di accesso verso chissà quale mondi si rilevano essere solo specchi variamente illuminati. Ci muoviamo al buio confondendo lucciole per lanterne...La fortuna guida i tuoi passi mentre tentenni inghiottito dall'oscurità. Che ti sorrida o ti schernisca tu puoi sempre battezzare ogni evento come un suo dono e privarti della più piccola responsabilità. Non c'è mela troppo buona o lettera troppo dolce da non poter essere figlia della Sorte invisibile. Quei frutti che proprio non riesci a immaginare caduti da un ramo diverso dal tuo, sono però unici...e forse è il sapore di questi l'unico giusto metro di un'esistenza. Per quel che ne so io non nascono da soli. Nè crescono nella solitudine o nell'indifferenza. Maturano sulle labbra di un qualcun altro, abbracciati da mani che non possono essere solo le tue. Non sono fatti per essere addentati, né per seminarne i torsoli. Ma muoiono e marciscono se non ne te ne prendi cura.
Tante parole per dire una cosa molto semplice: non potete capire quello che io vedo. Ed io non capisco quello che vedete voi.

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