31 gennaio 2011

Medicine & I

Nonostante siano ormai quasi 3 gli anni da che questo delirio di blog ha aperto gli occhi sul fin troppo affollato universo della rete, mi sono accorto che il sottoscritto non ha mai preso una posizione ufficiale...beh...su niente in effetti.

con questo non voglio certo cambiare le buone tradizioni, fatte per lo più di strazianti monologhi incomprensibili per le genti, però ecco che una volta ogni tanto ci tengo a delucidare un carattere ormai definito della mia controversa esistenza.

Essere studente di medicina figlio di medici, non è una cosa invidiabile. Essere studente di medicina figlio di medici e non raccomandato è una cosa alquanto fastidiosa. Esploriamo assieme le precedenti sentenze: 1 il fatto che a tavola fin da quando mi ricordi non si parli di altro che pazienti e sintomi, segni clinici, ricordi universitari e corsi di aggiornamento, devo dire che ha lasciato un amaro sapore in bocca per ogni boccone che è venuto poi...specie quando ti ritrovi tu stesso a masticare le medesime noiosissime frasi. 2 una mamma che non c'è mai, che scappa da tavola alla prima telefonata, senza tregua, in croce tra famiglia e casa e pazienti, specie senza nonni o parenti che possano aiutarla; nonché un babbo che vedi ogni tanto la mattina se ti alzi presto per poi vederlo ciondolare in casa dopo le 9 la sera troppo stanco anche per rispondere alle tue infamate, ti fanno sviluppare lentamente un ripudio totale per quella meravigliosa scienza che infuoca i più tra gli studenti del tuo corso - disposti a sacrificare anni e diottrie per quella che giustamente (per loro) è una grande passione. 3 Essere figlio di persone che hanno già fatto il solito percorso che tu hai imboccato, porta con sé assillanti questioni sul fatto che la tua scelta non sia stata altro che una comodità, un modo di lasciar affrontare a qualcun altro - come il destino o giù di lì - il problema su cosa fare dei tuoi venti, trenta anni prossimi. Senza contare il rischio di cadere in confronti genitoriali insensati e insostenibili. 4 Visto che il motivo del 90% delle tue problematiche di bambino/ragazzetto/ragazzo/giovine, coinvolgono sangue, malati e soprattutto vecchi, hai sviluppato un discreto fastidio, che sa tanto di odio viscerale verso le tre suddette cose.

Quindi la domanda sorge spontanea: ma perchè - fottutissimo cazzu cazzu cazzu iu iu iu - hai scelto di studiare di medicina? (Non temete, sarò breve e conciso, nonostante di fatto non conosca la risposta) La verità è che non l'ho scelto, ho semplicemente fatto un test e sono entrato, poi sono andato avanti, così come si porta una croce, ora più pesante, ora più leggera...ma sempre vivendola come un peso: il mio peso da sopportare, il peccato da espiare per poi fare tutto il resto, quello che è mio, che è la mia esistenza e il mio divertimento...Ma la questione vera non è perché l'ho fatto, è che ho scelto di continuare, e questo perché ho conosciuto persone davvero piacevoli, luminose, tra le quali ce n'è qualcuna che per la prima volta in 20 anni non mi ha fatto sentire fuori dal mondo...E' un buon motivo per incasinarsi 6 anni come minimo di studio? Bé per ora sì.

C'è un'altra questione, ben più annosa, su cui ci tengo a prendere una posizione ufficiale: il nerdismo. Non sono un nerd, né un secchione, né chissacchè di cervellotico...Devo dire che ho scoperto che questa cosa mi ha bruciato negli anni molto più di tante altre offese, anche il famoso infamone contro mi madre per cui mi feci spaccare un timpano come un idiota. In cuor mio io l'ho sempre saputo, però finché non ti ci trovi a vederlo negli occhi delle persone che ti guardano e dicono "ma quanto è idiota questo qui, ma che cazzo dice che studia medicina?" oppure "dai su, dillo che tu fai il dams!" o ancora "ma ti pare di poterti mettere a simulare orgasmi ad ogni angolo della strada?"...non sai quanto sia dolce il sapore del riconoscimento dei meriti: sono un coglione, e per scelta.

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