4 ottobre 2010

Life goes on

Comincio a perdermi in questo dedalo di porte socchiuse. Per quanto possa tranquilizzare il rimaner fermo ad ascoltare i rumori che provengono da ciascuna, non ha senso fossilizzarsi qui. Non ti fermare. Trema adesso la mano quando si poggia sul pomello: la luce dell'ultima stanza si attarda ancora a illuminare il corridoio avanti, si schiaccia contro la schiena rendendo l'ambiente antistante così scuro al confronto. Forse voltato verso questo bagliore non mi sono accorto di essere già con un piede oltre la soglia. Non sono più abituato al buio. Che bello però poterlo dire ^^.

Quando si passa dalla luce, l'oscurità è ancora più fosca. Negli occhi, anche se chiusi, si inseguono aloni blu e verdi lasciando l'impronta di quel che prima stava lì, davanti. Con i palmi protesi verso le pareti del tunnel si procede tastoni, persi nella ricerca segreta di quei sensi che ci lasciamo là dietro. Là dove i colori sono ancora brillanti e rivestono le pareti...dove non puoi guardare, senza fermarti. Nessun odore o sapore per me, nessuna attesa o desiderio, nessuna traccia da seguire o unicorno da catturare. 22 anni, e ancora mille stanze da abitare...giusto il tempo di trovare l'interruttore.

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