28 agosto 2013

L'amour - pt. 2

(continua da qui)
Il primo semestre si concluse e Luca prendeva sempre più confidenza con la dimensione universitaria, uscendo quasi ogni settimana con persone ancora sconosciute. Fu così che conobbe Elena. Una cascata di riccioli rossi variamente acconciati - e costantemente arruffati - che si specchiavano nel diamantino blu sul lato del naso piccolo e perfettamente tondo. Due occhietti allegri abitavano il centro della fronte alta, e vispissimi illuminavano il mondo con la loro luce color nocciola. La sua presenza era annunciata da una risata sguaiata singolare, e appariva sempre con le labbra sottili increspate in un sorriso che sapeva di primavera anche durante la prima fredda sessione di esami invernali. Aveva 22 anni, due morbide guance forse un filo troppo rotonde, così come i fianchi e il petto, generosi. Rideva nel parlare dei suoi tanti ex, e non perdeva mai occasione per fare apprezzamenti più o meno sessuali su ogni ragazzo, professore o personaggio pubblico che le passasse per la mente - nonostante la maggior parte di questi fossero clamorosamente dei cessi. Si presentò a Luca con una battutaccia e una Moretti da 66 cl in mano, e non ci volle tutta la sera perché i due cominciassero a isolare le loro risate e discussioni da quelle del resto della compagnia. Elena studiava lingue, la cui facoltà si trovava giusto a due passi dalla mensa dove Luca andava quasi tutti giorni con i suoi compagni per pranzo. Gli incontri tra i due in breve tempo divennero quotidiani. Luca non sapeva che pensare di quella pazzerella sempre allegra; se da un lato ne amava la solare compagnia, la musica insolita, e il colorito modo di raccontare feste, viaggi o film per lui del tutto sconosciuti, dall'altra era così diversa dalla sua dolce Beatrice da non poter credere di covare qualcosa di più che semplice e pura simpatia.
Già, Beatrice, la splendida compagna di una vita...le telefonate degli ultimi due mesi erano diventate sempre più difficili. Era in crisi con Andrea: quel cretino aveva mandato dei messaggi alla sua ex, e anche se non era chiarissimo, si diceva sicura che tra i due ci fosse ancora qualcosa. Luca lo aveva sempre saputo che quel rastone schifoso non poteva essere l'uomo giusto per una creatura tanto bella quanto lei, ma anche in quest'occasione decise di non dire niente e cucinare l'ennesima pizza cotto e funghi. Dal canto suo si sentiva un po' in difficoltà nel parlare della sua nuova amicizia femminile, non perché trovasse qualcosa da nascondere del suo rapporto con Elena, ma perché, in effetti, non gli era mai capitato di parlare alla sua amata di un'altra donna che non fosse lei stessa.

Una sera in cui Beatrice era libera dagli impegni di Andrea, Luca decise di portarla con sé e la compagnia universitaria a bere qualcosa in centro. Un'aperitivo e poi a casa, non voleva creare problemi alla sua amica già in crisi con il rastone. La serata si rivelò alquanto bizzarra: Beatrice, recuperata come per magia la freschezza del suo viso lentigginoso, conversò tutta la sera con i nuovi amici, scherzando con ciascuno e dimostrando di ricordare fin nei minimi particolari le telefonate con Luca dell'ultimo anno. I capelli biondi appena mossi e il vestitino verde acqua che le scendeva preciso lungo il fisico snello e morbido, lasciando trasparire la pelle chiara e profumata, la resero ovviamente il centro dell'attenzione di tutta la compagine maschile. Luca, candidamente felice di vedere la sua prediletta così allegra e impegnata, passò invece l'intera serata seduto sui gradini della chiesa a chiacchierare con Elena, dividendo - come era ormai loro abitudine - un paio di bottiglie di birra comprate dai cinesi al lato della piazza. Di tanto in tanto si assicurava con lo sguardo che l'umore di Beatrice non tornasse rovinosamente quello dei giorni precedenti, ma questa appariva tranquilla e divertita anche se ricambiava le sue occhiate con sorprendente premura, quasi stesse controllando che si divertisse a sua volta. L'episodio più singolare della serata avvenne quando il cellulare di Beatrice, squillando l'immancabile "All you need is love" che annunciava la chiamata dell'uomo maturo, fu allegramente spento con un fin troppo sonoro vaffanculo, che Luca attribuì indubbiamente allo spritz consumato dall'amica.

Da quella notte le telefonate mutarono ulteriormente, e in meglio. Luca era contento di sentire la sua protetta così desiderosa di scoprire nuovi dettagli delle sue lezioni, della vita dei suoi amici, delle serate alcoliche etc. ma ancora di più lo era per il non sentire quasi più raccontare le incredibili avventure di quello sfigato di Andrea. Unica nota dolente, Beatrice aveva sviluppato un incomprensibile astio nei confronti di Elena, di cui odiava praticamente tutto e criticava ogni singola divertentissima battuta. Diceva che una ragazza non dovrebbe bere come fa lei, né vestirsi in maniera così colorata o poco elegante e che tanto meno dovrebbe parlare di sesso o fare battute sconce con gli amici come farebbe un maschio. Luca per la prima volta in vita sua sentì che Beatrice forse era un filino piccolina per apprezzare la solare sincerità della sua amica.

E poi come in tutti i più begli anni universitari, arrivò il carnevale e l'immancabile festa nell'enorme plesso di economia. Luca ne aveva solo sentito parlare dai ragazzi all'università, i quali gli avevano riferito voci di seconda mano riguardo a fiumi di alcol a basso costo e schiere di ragazze allegre e mascherate, pronte a baciare chiunque fosse abbastanza ardito e in gamba per abbordarle. Dal canto suo, eccettuato un felice gioco della bottiglia di 2 anni prima, e pochissime altre occasioni liceali, Luca non aveva praticamente mai baciato una ragazza ad una festa. Il motivo era ovvio, ed aveva due occhioni verdi e mezzo metro di capelli d'oro; sinceramente credeva che questa sua mancanza fosse in qualche modo una virtù che impreziosisse il suo amore per Beatrice, o almeno così aveva pensato per tutti gli anni del liceo. In effetti, era un pensiero che non lo sfiorava da mesi ormai, e le molte facce femminili dell'ultimo semestre, inconsciamente avevano cominciato ad abbattere questa sua granitica certezza. Per correttezza, bisogna comunque dire che quando Luca arrivò con i suoi amici al banco del bar - un tavolo imbandito con lattine della peggiore birra spagnola e alcune tinozze ripiene di orrendi cocktail a 2 euro - il pensiero che avrebbe baciato una ragazza quella sera non lo aveva ancora minimamente sfiorato...

Fine seconda parte

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