Sostanzialmente a riempire quel grigiume insulso che dilaga
su facebook o su uno qualsiasi dei mille altri social, così come su ognuno dei mille
canali televisivi. Abbiamo tutti bisogno di svago. Mille canali tematici, mille
ricette di cucina, mille cartoni animati, mille reality, mille tv contest.
Maratone di film a tema, maratone di serie nuove e vintage, maratone della
pimpa, di paperissima, di bim bum bam, della prova del cuoco. Storditi da un
palinsesto così ricco, accendiamo il computer o il tablet, il cellulare, lo
smart-watch e lo smart-frigo per scoprire cosa ha scritto quella mezza topa che
una sera hai conosciuto alla festa di chi non ricordi, scoprendo che va a Cecina
con altre quattro mezzi busti dalle labbra arricciate e 50 mi piace per gamba. Il
tuo ex vicino di casa ha scoperto grazie a un test che se fosse un animale
mitologico sarebbe un ippogrifo cornuto del Guatemala, mentre una brunetta che
probabilmente non hai mai visto dal vivo – ma che occupa la tua bacheca da così
tanti di anni da essere praticamente di famiglia – ha postato un articolo che
riporta le 10 foto che ti cambieranno la vita, o forse erano le 13 foto più
irresistibili del secolo, o i 15 gatti più grassi del mondo, i 23 nani più
simpatici di Hollywood, le 45 migliori parodie di film sul baseball del
triennio 95-97 o i 17 tonni pinne gialli più grossi tagliati con un grissino.
Tutto molto illuminante.
Tutto molto illuminante.
La montagna di grigiume si accresce, comincia a coprire e
quindi a inghiottire quelle 3 informazioni che ancora ti strappano un sorriso o un
pensiero. Siamo tutti vittime e carnefici in questo giochino, seppure quasi del
tutto incoscienti...ma lo scopo di queste mie righe non è quello di fare la morale a
qualcuno, né di tediarvi ulteriormente. Voglio solo distrarvi, appunto.
Anche io mi trovo spesso a ingrigire davanti allo schermo,
scaricando la responsabilità della mia noia sul niente di cui tutti ci nutriamo
e alimentiamo. Ogni tanto me ne scordo però, e colto da una spinta inspiegabilmente
positiva, cerco di condividere qualcosa di mio, senza avere la pretesa che sia degno
del mi piace altrui, ma cercando di
dare agli altri quello che io cerco dalla rete. In questa chiave il racconto
del Nuti vorrebbe essere il tentativo di raccontare episodi e fantasie dei mie ultimi
due anni passati in centro a Firenze, senza compromettere eccessivamente chi li
ha vissuti veramente – me compreso.
Eppure la voglia va e viene. Vi confesso che ogni volta che
mi sento dire “Hai scritto un nuovo post! L’ho letto quasi tutto, ma era così
lungo!” perdo un ulteriore granello di fiducia nella mia generazione. Poi mi
ricordo che nessuno di noi si considera parte di questa generazione e non so neanche più con chi prendermela. Allora mi viene da chiedermi se il
problema sta in quello che scrivo, o meglio nel come lo scrivo. Tutti abbiamo bisogno di svago. Dovrei solo cercare
di strappare una risata, usando parole semplici, immagini abbaglianti e
soprattutto non usando più di mezza pagina. Forse sì. Anche perché non posso negare che ogni vostra nuova
visualizzazione mi regala una discreta soddisfazione.
Eppure non è per questo che scrivo. Voglio distrarvi, ma
soprattutto sono io che voglio distrarmi. E a me piace usare questo spazio per
liberarmi dal grigiume che riempe le ore in cui non lavoro, non rido, non mi
sbronzo o non faccio tutto il resto. Vorrei essere bravo a portarvi con me in
questo giro di pensieri, e sinceramente mi piacerebbe sapere cosa ne pensate,
bene o male che sia.
Ho già usato troppe righe e la maggior parte di voi si è già perso qualche capoverso più in su. Beh, è davvero arrivato il momento di condividere qualcosa di mio.
Non tutti i grigi sono uguali. C’è una noia speciale, che si
chiama malinconia, in cui spiriti lascivi e un po’ romantici adorano sguazzare
seppur senza ottenere alcun risultato tangibile. Uno di questi grigi lo trovate
tutto chiuso in una certa musica dal sapore tipicamente stonato e
sgraziatamente rilassato. Quella che oggi vi regalo è la lista delle 10
canzoni delle allegre giornate piovose.
1) Fake Empire– The National
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