25 ottobre 2010

(non) mi piace [rivendicazioni inutili e fini a se stesse ma alquanto sentite]

E' meraviglioso aprire FB e scoprire che ormai il bisogno di sapere cosa vuoi, cosa ti piace, cosa ti va di ascoltare/comprare/mangiare sia del tutto obsoleto. Lui lo sa già molto meglio di te. Ecco che sullo schermo compaiono inserzioni create ad arte per attirare il tuo click, di te che hai apprezzato le pagine di qualsivoglia band, cantante, film, marca di abbigliamento, collettivo di apicoltori, coltivatore diretto cileno o umile scafista armeno...pagine consigliate da chi ha "i tuoi gusti": da chi ha premuto il fatidico pollice rivolto in alto sulle tue stesse minchiate. "A 4312 persone cui piace questo elemento piace quest'altro!!" "A te e circa 3000000000 di persone piace la gnocca -> condividi"
E adesso anche Itunes mi suggerisce chi scaricare!!! Ed io che ho perso così tanto tempo per cercare un suono mio, che non è loro, nè tantomeno vostro!!! Ma porcaputtana (non l'avevo mai scritto...E devo dire che tutt'attaccato fa la sua bella figura[chissà quanti punti vale a scarabeo{=20}]) perchè più uno cerca di farsi i cazzi sua e il mondo, internet in primis, bussa alla porta?? Intendiamoci, farmi i cazzi mia in questo caso significa solo avere dei propri gusti, tentare più o meno goffamente di non aderire a quello o a quell'altro stile (della serie Emo, Punk, Bimbominkia, Tamarro, Zuzzurellone{=42} o Allenatore di Pokemon) ma accontentarsi di un bel sacrosanto "Boh". (La precisazione era obbligatoria perchè professare di "farsi i cazzi propri" e poi andare su facebook è più o meno come professarsi etero e poi prenderLo allegramente da uno squadrone di travelli vestiti da Biancaneve e tutte le altre principesse Disney in un colpo solo).
Sono sicuramente uno dei più grandi sostenitori di FB come arma definitiva per il baccaglio sfrenato o per lo stalking, però cazzo...stiamo davvero un po' perdendo quel briciolo di individualità che pochissimi possono dire di volere ma che tutti abbiamo.
Professo la buona e cara dottrina del Vivi e lascia Morire, Genius mi suggerisce artisti indie pop e le definizioni di anarchico o nichilista o rompicoglioni mi stanno strette (forse, più semplicemente, non le voglio...conterà anche questo qualcosa, no??)...Poi boh, il titolo del blog è più o meno chi cerco di essere.

23 ottobre 2010

Florigrafia


Bum. Crolla sul pomeriggio come un valanga di nubi e sole, urla e silenzi. La mia Lavanda. Con la punta delle dita fa ruotare il mondo e gli sguardi, un sorriso che nessuno sa spegnere nè leggere...Chissà quale magico pensiero cela, ti chiedi; contagiandoti poi nello scoprire che labbra e guance non son mosse dalla mente, ma dalla sua essenza stessa.
La telecamera volge su lei, unica stella del mediocre programma locale e dimenticato. Lasciamo ragnatele e mostri fuori dalla bianca luce dei riflettori...la gente vuole lei! Cammina leggera sugli abissi mostruosi dove altri annegano e rende fiato alle foglie ingiallite del parco. Per lei tornano a fiorire sterpi e rovi. Il giardino dove hai lasciato le tue radici adesso è tutto verde ^^. E tu, piccolo anemone che piega la corolla sotto il freddo e l'ombra, cosa puoi contro tanta vitalità??

16 ottobre 2010

DeusExMachina

Ciao scusa...Non è che ti potresti fermare un attimo?? No vedi, è che io non ce la faccio a starti dietro così. Non sono un vagabondo, non più di loro...Oddio forse un po' lo sono, ma questo non è il punto. Io mi sono lamentato tante altre volte lo so, ho strepitato e urlato contro di te, mi sono incazzato per quello che lasciavi passare, per quello che non facevi venire da questa parte, da me. Bene adesso le cose sono diverse, io ho imparato ad amarti per quello che sei, a sforzarmi per apprezzare le svolte impreviste e vedere attraverso le ingiustizie quel poco di "bene" che vi si può celare. Ma di nuovo questo non è il punto. Adesso io vorrei un po' di te, solo per me...Una coperta spessa sul capo dove rifugiarsi al caldo, senza rumori o richieste, senza imbarazzi o senza occhi che guardano e non riconoscono...Occhi che involontariamente ti aprono in due come burro e contro i quali non riesci ad opporre alcuna opacità. Fermati un pochino, ti prego.

L'altra via è quella di correre...Ma qui non ci sono nè muscoli pronti, nè direzione decisa. Continuo a scivolare avanti solo perchè è dura arrestare una corsa come quella di poco fa. Questa però non è più la mia velocità...Allora rinsegnami a respirare e a desiderare!! Porta qui con te facce sorridenti e paesi lontani, io per loro posso ritrovare la fiamma per bruciare e la fame per vivere.

8 ottobre 2010

Intervention


Ogni scintilla di amicizia e amore svanirà senza casa. E la casa senza il fuoco, squallida e fredda, giacerà in letargo fino alla nuova stagione. Ho freddo. Preda di quel gelo così fitto da non lasciar muovere neanche la voglia, nè la rabbia, nè la gelosia. E' così ghiaccio che le lacrime non possono scendere, la bocca non può neppure dispiacersi nè il pugno battere il muro.
Aspetto. Aspetto. Forse magari me ne passa il fastidio. Forse magari mi piacerà. Il freddo: ferma sulla pelle i segni di soli già tramontati, gli odori e i sapori di baci che non risuonano più nella notte. Le stelle cadenti che coloravano il soffitto di questo mondo intero posano dietro le colline e i monti, e il mare.
Qualcuno sfondi la porta di cristallo! Quando la primavera tornerà, e i muscoli riusciranno ancora a girarne il pomello, non torneranno più ad abitare questa prigione.
Ma il re tornerà a reclamare il suo trono, a governare le sue genti ei suoi averi, con ancora più fame e cupidigia.

4 ottobre 2010

Life goes on

Comincio a perdermi in questo dedalo di porte socchiuse. Per quanto possa tranquilizzare il rimaner fermo ad ascoltare i rumori che provengono da ciascuna, non ha senso fossilizzarsi qui. Non ti fermare. Trema adesso la mano quando si poggia sul pomello: la luce dell'ultima stanza si attarda ancora a illuminare il corridoio avanti, si schiaccia contro la schiena rendendo l'ambiente antistante così scuro al confronto. Forse voltato verso questo bagliore non mi sono accorto di essere già con un piede oltre la soglia. Non sono più abituato al buio. Che bello però poterlo dire ^^.

Quando si passa dalla luce, l'oscurità è ancora più fosca. Negli occhi, anche se chiusi, si inseguono aloni blu e verdi lasciando l'impronta di quel che prima stava lì, davanti. Con i palmi protesi verso le pareti del tunnel si procede tastoni, persi nella ricerca segreta di quei sensi che ci lasciamo là dietro. Là dove i colori sono ancora brillanti e rivestono le pareti...dove non puoi guardare, senza fermarti. Nessun odore o sapore per me, nessuna attesa o desiderio, nessuna traccia da seguire o unicorno da catturare. 22 anni, e ancora mille stanze da abitare...giusto il tempo di trovare l'interruttore.